Insufficienza cardiaca
L'insufficienza cardiaca è caratterizzata dall'incapacità del cuore di pompare un adeguato apporto di sangue al corpo.
Il Dr Carmelo Coppolino si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 con voto 110/110 e lode presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Successivamente si è specializzato in Cardiologia presso l'Università di Catania.
Ha seguito numerosi corsi di formazione in Ecocardiografia avanzata ed eco-Doppler Vascolare presso rinomate università nazionali ed internazionali; ha partecipato a diversi corsi di aggiornamento in prestigiose strutture sanitarie europee (es. "Update in diagnostic and terapeutic techniques in clinical cardiology" presso il Toraxcenter di Rotterdam).
Dal 2002 al 2018 è stato referente dell'Istituto Mario Negri di Milano e dell'ANMCO per studi clinici di rilevanza nazionale ed internazionale condotti in qualità di Principal Investigator (GISSI-HF, GISSI-AF, Paradigm). Dal 2003 al 2005 ha svolto due brevi stages presso University of Virginia in Charlottesville (USA).
Ha svolto la sua principale attività lavorativa presso l'UTIC-Cardiologia del PO di Milazzo fino all'ottobre 2018. Da allora svolge esclusivamente attività libero-professionale presso i propri studi (dal novembre 2019 anche presso ULSS2 Reg. Veneto).
L'insufficienza cardiaca è caratterizzata dall'incapacità del cuore di pompare un adeguato apporto di sangue al corpo.
La malattia coronarica è il restringimento fino alla chiusura del lume delle arterie coronarie, solitamente causato dall'aterosclerosi.
La FA è una delle più comuni aritmie. Deve essere trattata per ridurre o eliminare le palpitazioni, il dolore al petto, l'affaticamento e prevenire l'ictus.
L'aterosclerosi è una condizione in cui le arterie si restringono e si induriscono a causa di un accumulo di placca attorno alla parete arteriosa.
Le persone con diabete hanno maggiori probabilità di trovarsi in determinate condizioni che aumentano le possibilità di avere malattie cardiache o ipertensione.
Cambiare abitudini alimentari malsane e mantenerne di buone riduce notevolmente il rischio di malattie cardiache.
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